Due anni dopo la liberalizzazione della pillola, acquistabile in farmacia senza obbligo di ricetta, le donne italiane sono ancora poco informate sulle modalità di accesso.
Mentre, infatti, l’81% delle italiane vede con favore la possibilità di acquistare la pillola senza ricetta per le maggiorenni, il 79% dichiara di non sapere ancora che l’obbligo è stato tolto. E’ quanto emerge da un’indagine condotta da SWG-Health Communication attraverso un questionario a cui hanno risposto 500 donne tra i 18 e i 40 anni, rafforzata da una web discussion condotta all’interno dello stesso segmento di donne.
La ricerca, presentata oggi a Roma, rileva che il 69% considera molto importante che una donna possa decidere e programmare quando avere dei figli. Il 70% è molto favorevole all’uso di contraccettivi, il 90% ritiene utile la contraccezione di emergenza (49% molto e 41% abbastanza) e il 91% la considera efficace (34% molto e 38% abbastanza). E’ invece il 54% del campione a ritenerla pericolosa (16% molto e 38% abbastanza). In ogni caso il 76% ritiene la contraccezione d’emergenza utile per evitare l’aborto.
L’informazione principale è però quella fai da te: la maggioranza delle donne (63%) che ha dichiarato di conoscere le differenze tra le due pillole afferma di averlo letto su internet (38%), saputo da amiche o parenti (16%) e letto su riviste o giornali (9%). Il 29% si è informata dal ginecologo, il 15% da medici di base e farmacisti.
Al di là della consapevolezza o meno dell’avvenuta cancellazione dell’obbligo di ricetta, le donne riescono ad acquistare gli anticoncezionali d’emergenza con più facilità rispetto agli anni passati. Per il 50% è più facile, nonostante per il 20% l’acquisto resti difficile, anche se le segnalazioni riguardano solo alcune farmacie. Nella maggioranza dei casi, invece, le testimonianze raccolte nella web discussion raccontano di farmacisti attenti e rispettosi della privacy della donna.
Emerge però la necessità che medici e farmacisti forniscano una maggiore informazione sulle effettive caratteristiche di questi farmaci. Ma anche la necessità di “essere accompagnate nell’acquisto con riservatezza, comprensione ed empatia“, di “disponibilità a rispondere ai dubbi” insieme alla “capacità di garantire da parte del sanitario un ambiente tranquillo dove poter creare la possibilità di una situazione ideale di comunicazione”.