Nuovo accordo tra Ausl Romagna e medici di famiglia

Presa in carico sempre più puntuale e omogenea dei pazienti, specialmente quelli con patologie croniche. Servizi sempre più vicini al cittadino con una maggior strutturazione dei Nuclei di cure primarie. Appropriatezza prescrittiva.

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Sono questi i concetti chiave del nuovo accordo locale sottoscritto dall’Azienda USL della Romagna, nella persona del Direttore Generale, dottor Marcello Tonini, con le sigle sindacali Fimmg, Snami, Smi, che rappresentano quasi tutti gli 800 medici di famiglia che operano in Romagna.

Nuclei cure primarie e Case della Salute

L’intesa conferma, ovviamente, i Nuclei di cure primarie – vale a dire raggruppamenti di medici di famiglia mirati a dare, grazie alla sinergia tra i componenti, maggiori servizi ai pazienti – e le Case della Salute. I Nuclei sono modellati in maniera omogenea sul territorio in modo che ogni nucleo assista, complessivamente, tra i 15mila ei 20mila cittadini. L’accordo sottoscritto pochi giorni fa punta ad una strutturazione ancora maggiore dei Nuclei, con un coinvolgimento ancora più forte di tutte le figure professionali, in modo che diventi l’elemento fondante dell’architettura del territorio,  luogo in cui il cittadino può trovare assistenza primaria e sede della presa in carico della patologia cronica.

Tale realtà, già diffusa nei territori di Rimini, Cesena e Forli, riceve ora un forte impulso anche nei territori in cui era meno rappresentata. Così facendo in tali strutture, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 19, sarà presente un medico di famiglia cui il cittadino potrà rivolgersi anche nelle ore di chiusura dell’ambulatorio del proprio medico curante (che ovviamente rimane il medico di fiducia dell’assistito).

Inoltre viene garantito in tutte le sedi del Nucleo, durante le mattinate delle giornate prefestive infrasettimanali, la presenza di un ambulatorio dalle ore 8.30 alle 12.30 rivolto a tutti i cittadini di quel Nucleo.

Il collegamento informatico tra colleghi consentirà al medico in servizio di accedere a tutte le informazioni sanitarie necessarie per esercitare in maniera appropriata l’attività di diagnosi e cura.

Sostegno economico dell’Azienda per la presa in carico del paziente cronico

E’, per di più, principalmente attraverso i Nuclei di Cure Primarie e le Case per la Salute che si esplicita un altro importante obiettivo del rinnovato accordo: il sostegno delle politiche di presa in carico del paziente cronico, per il quale è previsto un investimento, da parte dell’Azienda, di 2.800.000 euro.

Il medico di famiglia avrà un ruolo sempre più da protagonista nella gestione delle malattie croniche, in particolare quelle più diffuse: diabete, scompenso cardiaco, broncopneumopatia cronica ostruttiva e pazienti in terapia anticoagulante orale. Molto importante la crescente integrazione con il personale infermieristico.

Il terzo concetto, quello della appropriatezza prescrittiva, contempla una sempre maggiore responsabilizzazione di tutti i professionisti della sanità, compresi i medici di famiglia, rispetto ad un uso attento e razionale delle risorse sanitarie per le quali ancora notevoli sono i margini di miglioramento.

In particolare per quanto attiene ai farmaci, l’obiettivo principale delle politiche di appropriatezza risiede nell’accrescere la sicurezza del paziente. Non va inoltre dimenticato che le risorse che si potranno liberare grazie ai margini di miglioramento nell’appropriatezza prescrittiva saranno reinvestite per il miglioramento dei servizi, per i cittadini e gli operatori. Particolare attenzione sarà dedicata all’incentivazione all’uso di farmaci a brevetto scaduto.

Soddisfazione, da parte della Direzione Aziendale, per il risultato raggiunto: “L’acccordo 2017 rappresenta  un passo avanti di grande significato strategico nell’ambito del processo di costruzione di una vera e grande azienda sanitaria unica, intesa come comunità di professionisti che si riconoscono in una visione comune, da cui discendono comportamenti condivisi e integrazione nei servizi. Dal punto di vista economico, rispetto al dato 2016, l’accordo 2017 comporta un maggiore investimento di risorse sul terriitorio  di circa 2.000.000 euro, impiegati per promuovere un migliore, più capillare e più omogeneo accesso ai servizi da parte del cittadino su tutto il territorio romagnolo”.

Un po’ di dati

I medici di famiglia sul territorio dell’AUSL Romagna sono 790, così suddivisi:

Cesena: 146; Forlì: 140; Ravenna: 269; Rimini: 235.

Nuclei di cure primarie: in Romagna sono complessivamente 48: 7 nel cesenate; 11 nel forlivese; 17 nel ravennate; 14 nel riminese.

Case della Salute: in Romagna sono complessivamente 20: 4 nel cesenate; 4 nel forlivese; 7 nel ravennate; 5 nel Riminese.

            

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