Nutrigenomica, la nuova frontiera della salute

Il cibo è una medicina. Può infatti "accendere" o "spegnere" determinati geni facilitando la guarigione o favorendo la malattia.

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E’ necessario stare attenti a ciò che si mangia. Questa osservazione identifica una nuova disciplina relativamente recente che prende il nome di nutrigenomica ossia la disciplina che studia il rapporto tra nutrizione (nutri….) e genetica (….genomica).

 

Alcuni ricercatori hanno osservato che determinati cibi vanno a legarsi, interagendo con essi, ad alcuni recettori che hanno la caratteristica particolare di interagire, attivandoli o disattivandoli, con alcuni geni responsabili della produzione di proteine che influenzano, a loro volta, alcuni processi fisiologici come quello, principalmente, della infiammazione.

Se siamo molto infiammati non solo siamo già malati ma presentiamo un rischio decisamente maggiore di sviluppare malattie più severe come cancro, disturbi cardiocircolatori o diabete.

I recettori responsabili di questi processi sono i recettori nucleari PPAR su cui agiscono positivamente parecchi nutrienti e cibi come ad esempio l’aglio, la cipolla, le crucifere, l’olioextravergine di oliva, il pesce con i suoi omega 3 ed altri.

Si è laureato in Medicina e Chirurgia all'Università di Bologna nel 1990. Specializzato a Bologna nel 1994 in Medicina del Lavoro. Ha conseguito un Master in "Bioetica Generale e Clinica" nel 2006 all'Università Politecnica delle Marche di Ancona. Nel 2016 ha conseguito un Master in "Nutrizione umana" a Roma con il Prof. Eugenio del Toma. Attualmente lavora come Medico di Famiglia a Bellaria Igea Marina (RN) e come Medico del Lavoro libero professionista.

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