In Italia tale metodica ha conosciuto uno sviluppo continuo dalla seconda metà degli anni 70′ ed oggi possiamo disporre di apparecchiature ecografiche sofisticatissime, basti pensare agli ecografi utilizzati in campo operatorio o agli strumenti portatili.
Quando mi avvicinai professionalmente a tale metodica, alla metà degli anni 90′, rimasi affascinato dalle potenzialità di uno strumento diagnostico che pur non prescindendo dalla semeiotica clinica era capace di fornire risposte immediate a tantissimi dubbi clinici, versatile e sopratutto non doloroso o dannoso per il paziente utilizzando ultrasuoni e non pericolose radiazioni ionizzanti.
Oggi l’ecografia permette una diagnosi precoce di primo livello estremamente accurata in un considerevole numero di patologie neoplastiche a carico per esempio dell’apparato urinario e riproduttivo, muscolo-scheletrico, tiroideo e sempre più spesso viene inserita in screening diagnostici che in molti paesi, grazie anche al costo contenuto della metodica, hanno permesso diagnosi precoci impensabili fino a pochi anni fa e salvato la vita a migliaia di persone.
Sottoporsi ad un check-up ecografico unitamente ad una contenuta serie di esami ematochimici una volta all’anno può realmente significare anticipare la diagnosi e l’evoluzione di patologie gravissime permettendo una cura precoce.