Controlla l’etichetta: con meno sale si può

E’ questo il messaggio che ha accompagnato la settimana mondiale per la riduzione di sale promossa dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e alla quale aderiscono anche i servizi di Igiene degli Alimenti e Nutrizione dell’AUSL della Romagna.

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L’obiettivo è quello di sensibilizzare i consumatori romagnoli sui danni “silenziosi” dell’abuso di sale, che conducono ad un significativo aumento dell’incidenza e della mortalità, in primis per ictus e malattie cardiache, sollecitando una scelta consapevole anche attraverso la lettura dell’etichetta nutrizionale.

Diversi alimenti subiscono, infatti, un trattamento tecnologico di trasformazione che li rende più salati. Ma in realtà, le quantità di sale che servono al nostro organismo sono assicurate dal contenuto naturalmente presente nei cibi. Leggere l’etichetta dei prodotti ci aiuta quindi a comprendere quanto ne consumiamo ogni giorno.

Un consumo eccessivo di sale può favorire l’instaurarsi dell’ipertensione arteriosa, soprattutto nelle persone predisposte e aumentare il rischio dell’insorgere di alcune malattie del cuore, dei vasi sanguigni e dei reni.

Di conseguenza, ridurre gli apporti di sale rappresenta una importante misura preventiva. Dimezzare da 10 a 5 grammi (circa un cucchiaino di caffè) al giorno può ridurre del 23% il pericolo di avere un ictus e del 17% quello di avere una malattia del cuore. Eppure molte persone diventano consapevoli del fatto che l’eccesso favorisce l’aumento della pressione arteriosa soltanto una volta che l’ipertensione si sia già manifestata.

In Italia il consumo medio pro-capite è di circa 10 grammi giornalieri, quantità 2 volte maggiore a quella raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (5 grammi). Diminuire la quantità di sale non è difficile, soprattutto se la riduzione avviene gradualmente. Infatti il nostro palato si adatta facilmente, ed è quindi possibile rieducarlo a cibi meno salati, senza per questo rinunciare al gusto.

Basta seguire nella alimentazione di tutti i giorni alcune semplici regole:

  • quando fai la spesa, acquista alimenti poco salati, controlla sempre le etichette anche delle acque minerali; quando sono disponibili, scegli prodotti a basso contenuto di sale;
  • riduci il consumo di piatti industriali, sughi già pronti o cibi in scatola;
  • limita l’uso di condimenti contenenti sodio (dado da brodo, senape, ketchup, salsa di soia, ecc);
  • aggiungine di meno nelle ricette ed insaporisci le portate con delle erbe aromatiche fresche, delle spezie o usando limone ed aceto;
  • a tavola metti solo olio e aceto; se mangi un panino puoi prepararlo con alimenti a basso contenuto di sale;
  • non aggiungere sale nelle pappe dei tuoi bambini almeno per tutto il primo anno di vita.

Nell’attività sportiva leggera reintegra con la semplice acqua i liquidi perduti. E se proprio trovate il menù insipido aggiungete solo un pizzico di sale, ma iodato. Nelle etichette alimentari, i nomi che indicano la presenza di sale aggiunto sono: sodio (o NA), cloruro di sodio, fosfato monosodico, glutammato di sodio, citrato di sodio.

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