Tumore al seno: l’efficacia della chemioterapia dipende dal peso

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La risposta a un comune farmaco chemioterapico, il docetaxel, potrebbe essere diversa nelle donne con tumore al seno a seconda del loro indice di massa corporea (Bmi). Uno studio retrospettivo suggerisce che a trarre minore beneficio dal trattamento sarebbero le pazienti in sovrappeso o obese rispetto a quelle normopeso. «Il docetaxel è un farmaco lipofilo: il grasso corporeo potrebbe assorbire parte del farmaco prima che riesca a raggiungere il tumore», ha spiegato Christine Desmedt, del KU Leuven Laboratory for Translational Breast Cancer Research in Belgio, prima autrice dello studio pubblicato su Journal of Clinical Oncology.

I ricercatori sono giunti a queste conclusioni analizzando i dati di un trial clinico sul confronto della chemioterapia con o senza il docetaxel in oltre 2.800 donne con carcinoma mammario. I risultati delle analisi mostrano esiti peggiori nelle donne in sovrappeso e obese rispetto alle normopeso quando la chemioterapia comprendeva anche il farmaco in questione. Si è osservata una minore sopravvivenza libera da malattia (disease-free survival), e anche una minore sopravvivenza totale (overall survival), all’aumentare della categoria di BMI. La differenza tra donne con BMI superiore a 25 kg/m2, quindi sovrappeso o obese, con quelle il cui BMI era tra 18,5 e 25 kg/m2, e quindi normopeso, non sono state trovate nel caso di trattamento con chemioterapia senza il docetaxel. «Se la ricerca di follow-up dovesse confermare che i risultati sono legati esclusivamente alle caratteristiche farmacologiche del docetaxel, tali conclusioni varrebbero probabilmente anche per altri tipi di tumore» ha spiegato Desmedt. «Ci chiediamo inoltre se altri chemioterapici della stessa famiglia possano avere un effetto analogo. Per definire nuovi protocolli di terapia mirati a chi non fosse normopeso occorrono però ulteriori ricerche. Il pubblico deve anche essere meglio informato sul legame tra Bmi e tumore al seno» ha continuato. Per Elia Biganzoli della Fondazione Irccs Istituto nazionale tumori di Milano, ultimo nome dello studio, bisognerebbe dare, sia in medicina sia in ricerca, maggiore attenzione agli effetti dell’obesità su diversi aspetti del tumore al seno, quali biologia, progressione ed efficacia delle terapie. «C’è ancora molto lavoro da fare in quest’ambito» ha concluso.

J Clin Oncol. 2020 Jul 2. Doi: 10.1200/JCO.19.01771
https://doi.org/10.1200/JCO.19.01771

 

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