Meno alcol e tabacco, ma più e-cig, psicofarmaci senza prescrizione e un uso problematico dei social media: gli adolescenti europei si stanno allontanando dalle dipendenze “classiche”, ma rischiano sempre più di cadere in nuove forme di disagio e vulnerabilità. È il quadro complesso e in chiaroscuro che emerge dal nuovo European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs (Espad) 2024, appena presentato e coordinato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr, in collaborazione con l’Agenzia dell’Unione Europea sulle Droghe (Euda).
Lo studio — il più ampio d’Europa nel suo genere, giunto al trentesimo anno di osservazione — ha coinvolto oltre 113mila studenti tra i 15 e i 16 anni in 37 Paesi, offrendo una radiografia aggiornata delle abitudini di consumo e dei comportamenti a rischio degli adolescenti del continente.
Nell’arco di trent’anni, il consumo di alcol nella vita è passato dall’88% al 74%, mentre quello corrente (ultimi 30 giorni) è sceso dal 55% al 43%. Anche il binge drinking (5 o più drink in un’unica occasione) mostra una flessione, dal 36% al 30%.
Simile l’andamento per il fumo di sigaretta, passato dal 68% nel 1995 al 32% nel 2024, con l’Italia che registra una delle diminuzioni più marcate (dal 55% al 39% negli ultimi cinque anni). Tuttavia, la sigaretta elettronica sta colmando il vuoto lasciato dalle bionde tradizionali: l’uso corrente è salito dal 14% al 22% tra il 2019 e il 2024.
Sul fronte delle droghe illecite, Il 14% degli studenti europei ha provato almeno una droga illegale, in calo rispetto al 19% del 2015. La cannabis resta la più diffusa (12%), anche se in netto calo rispetto al picco del 2003 (18%). L’Italia, con il 18%, resta sopra la media, ma mostra un dimezzamento dei consumi rispetto al 2019.
Per la prima volta il report monitora l’uso del protossido d’azoto, il cosiddetto gas esilarante, consumato dal 3,1% degli studenti europei. In Italia il dato si ferma all’1%, ma la tendenza è in crescita.
Le nuove sostanze psicoattive (Nps) si attestano su livelli di consumo (3%) superiori a droghe tradizionali come cocaina, LSD e MDMA, dimostrando un’evoluzione nei modelli di consumo giovanile.
Un dato particolarmente preoccupante riguarda l’uso non medico di farmaci da prescrizione, che coinvolge il 14% degli adolescenti europei. Le ragazze risultano più esposte (16% contro l’11% dei ragazzi), soprattutto per tranquillanti e sedativi. L’Italia si colloca sotto la media per questi farmaci, ma supera i dati europei per l’uso di farmaci per l’attenzione e l’iperattività (5,4%), a fronte di una media del 3,4%.
Infine, il capitolo socialm videogiochi e gioco d’azzardo. Quasi la metà degli studenti (47%) fa un uso problematico dei social media, con un incremento di quasi 10 punti percentuali rispetto al 2015. Il fenomeno è particolarmente marcato tra le ragazze.
Anche i videogiochi confermano la loro espansione: l’80% degli adolescenti europei gioca, con un aumento significativo della partecipazione femminile (dal 22% al 71% in nove anni). Il 22% degli studenti presenta un profilo di rischio legato al gaming.
Il gioco d’azzardo online è quasi raddoppiato in Europa, passando dall’8% al 14% in cinque anni. L’Italia, con il 12%, è sotto la media ma in crescita. Soprattutto tra le ragazze: in Europa il dato è triplicato (dal 3% al 9%), mentre nel nostro Paese è raddoppiato (dal 3% al 6,2%).
Anche il gioco d’azzardo problematico è in aumento: a livello europeo, è passato dal 4,7% al 9% tra gli studenti che hanno giocato nell’ultimo anno. In Italia la quota è cresciuta dal 3,9% al 6,6%.
Lo studio ESPAD 2024 sottolinea come le condizioni post-pandemiche, i conflitti internazionali e l’instabilità socioeconomica stiano influenzando in modo crescente il benessere mentale degli adolescenti. Ansia, isolamento, comportamenti a rischio e consumo di sostanze sono sempre più interconnessi.
Fonte Doctor 33