Quando e perché prima si partoriva in casa.

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Partorire in casa in Italia era la norma fino a buona parte del XX secolo.

Mio padre Luigi Coppola (1906 – 1997) e prima di Lui mio nonno Raffaele Coppola (1870 – 1934) ne sapevano qualcosa, visto che hanno esercitato la professione di ginecologi in tempi in cui si andava a partorire in ospedale solo in casi estremi. Fu proprio mio padre che negli anni ‘60 del ‘900 fece una campagna di sensibilizzazione tra la popolazione del Salento per convincere le future mamme a partorire in ospedale anche per le gravidanze fisiologiche. Fu molto contrastato dalle levatrici domiciliari di allora, talora solo praticone e senza alcun diploma (le così dette “Mammane”). Diversa invece era la figura della romantica ostetrica condotta che, insieme al medico , il parroco, il sindaco, il maestro e il maresciallo dei carabinieri erano le vere autorità nei piccoli o grandi borghi italiani dell’epoca. La casa era considerata il luogo naturale e tradizionale per dare alla luce i bambini, con l’assistenza appunto di queste professioniste che svolgevano un ruolo fondamentale nella comunità.

Ecco alcuni punti chiave sull’epoca dei parti in casa in Italia:

* Tradizione secolare: Per secoli, la nascita è stata un evento domestico, gestito dalle donne della famiglia e dalle levatrici del paese. Queste figure esperte tramandavano di generazione in generazione le conoscenze e le pratiche legate al parto.

* Ruolo centrale dell’ostetrica condotta: Essa era una figura rispettata e fondamentale. Non solo assisteva durante il travaglio e il parto, ma forniva anche consigli e supporto alle donne durante la gravidanza e nel periodo post-parto.

* Scarsità di alternative: Fino alla metà del Novecento, l’accesso agli ospedali per il parto era limitato, soprattutto nelle zone rurali. Partorire in casa era spesso l’unica opzione disponibile.

* Inizio del declino: Con il progresso della medicina e la diffusione degli ospedali, a partire dalla seconda metà del XX secolo si è assistito a un graduale spostamento dei parti dalle case agli istituti sanitari. Questo cambiamento è stato incentivato dai miglioramenti nelle cure mediche e dalla percezione dell’ospedale come luogo più sicuro per madre e bambino.

* La svolta degli anni 60 – 70: Hanno rappresentato un periodo di forte transizione, con un aumento significativo dei parti ospedalieri e una diminuzione di quelli domiciliari.

* Situazione attuale: Oggi, in Italia, il parto in ospedale è la modalità largamente prevalente. Il parto a domicilio rappresenta una scelta minoritaria, praticata da una piccola percentuale di donne che desiderano un’esperienza più intima e naturale, spesso con l’assistenza di ostetriche private. Tuttavia, in alcune regioni esistono servizi pubblici che offrono assistenza al parto in casa o le così dette “Case del parto”, dove tutta la famiglia si trasferisce per assistere al lieto evento sotto la guida di professionisti collegati con reparti di ginecologia limitrofi.

In sintesi, il parto in casa in Italia è stato la norma per moltissimo tempo e ha rappresentato una tradizione profondamente radicata nella società. Solo con l’evoluzione della medicina e l’aumento dell’accessibilità alle strutture ospedaliere si è verificato un cambiamento radicale verso la medicalizzazione del parto.

Prof Lamberto Coppola
• Laureato in Medicina e Chirurgia nell’Università di Bari con il massimo dei voti e la lode nel 1977; • Specializzato in Ginecologia ed Ostetricia nell’ Università di Bari con il massimo dei voti e la lode nel 1981; • Specializzato in Andrologia nell’ Università di Pisa con il massimo dei voti e la lode nel 1985; • Perfezionato in Sessuologia Clinica nell’ Università di Pisa con il massimo dei voti e la lode; • Master in Endoscopia Ginecologica Avanzata – Università di Bari; • Master in Fisiopatologia della Riproduzione Umana e Tecniche di Fecondazione Assistita presso il Dipartimento Materno Infantile dell’Università di Palermo; • Primario Idoneo di Ostetricia e Ginecologia con il massimo dei voti nel 1987; • Diplomato in “Ipnologia Clinica” presso l’Istituto “Franco Granone” di Torino • Professore di Fisiopatologia della Riproduzione Umana presso la Scuola di Specializzazione in Andrologia dell’Università di Pisa dal 1987 al 2004 e Professore di Biochimica sistematica Umana presso l’Università della Calabria dal 1999 al 2001; • Attualmente è Tutor Aziendale per le Tesi di Laurea e Docente nei Seminari Integrativi di semiologia nella Facoltà di Scienze, Corso di Laurea in Biologia, Università del Salento; • Pioniere della Procreazione Medicalmente Assistita in Italia, nel 1984 fonda in Puglia la prima Banca del Seme Italiana con autorizzazione specifica conservazione dei gameti maschili e fecondazione artificiale; • Attualmente è Direttore dei Centri Integrati di Andrologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana Tecnomed di Nardò e Gallipoli e Casa di Cura “Fabia Mater” di Roma dove viene praticata diagnostica all’avanguardia e ricerca scientifica nel campo delle patologie di coppia e le più moderne tecniche di procreazione assistita. • Fondatore e componente del C.E.C.O.S. ITALIA (Centri per la Conservazione degli Ovociti e Spermatozoi); • Fondatore e Consigliere Nazionale della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.); • Coordinatore del gruppo d’interesse di Medicina di Coppia della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R); • Delegato Regionale dell’Associazione Ginecologi Extra Ospedalieri (AGEO) e della Società Italiana di Fitoterapia ed Integratori in Ostetricia e Ginecologia (SIFIOG); • Autore di 196 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali; • Relatore, moderatore e discussant nei principali convegni scientifici nazionali ed internazionali della disciplina che esercita.

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