La prostata è una ghiandola sessuale maschile delle dimensioni di una castagna.
Tra i 20 e 40 anni ha un peso tra i 14 e i 22 grammi (in media 17,5 grammi).
Essa si trova sotto la vescica urinaria e al di sotto delle vescicole seminali, circonda contemporaneamente l’uretra e il dotto eiaculatore.
Il ruolo primario della prostata è di produrre una parte del liquido che viene espulso con l’eiaculazione.
La prostata può essere sede di malattie infiammatorie batteriche (prostatiti) o abatteriche (prostatosi); ingrossamento benigno (ipertrofia prostatica benigna, I.P.B. o adenomatosi prostatica); tumori maligni (adenocarcinoma prostatico).
Per la sua sede sotto alla vescica e intorno all’uretra, la prostata influisce sul modo di urinare. Pertanto ogni volta che insorgono disturbi o alterazioni nella minzione la prostata può essere chiamata in causa.
L’infiammazione della prostata, può essere di diverso tipo e origine:
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– acuta; con febbre elevata, dolore perineale, urinazioni frequenti, dolorose e difficili.
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– cronica; con sintomi che possono essere scarsi o poco significativi; i disturbi possono essere persistenti o ricorrenti e di vario tipo: doloretti diffusi all`uretra, difficoltà urinarie, senso di peso perineale, fastidi ai testicoli etc.
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– abatterica (PROSTATOSI); con sintomi simili a quelli della prostatite cronica. Alcune volte è addirittura senza sintomi e il suo riscontro è occasionale durante una visita andrologica per problemi di fertilità di coppia.
Esistono anche situazioni intermedie tra quelle acute e quelle croniche
Le prostatosi, sono di più frequente riscontro in età giovanile raggiungendo la massima incidenza nella terza quarta decade di vita, hanno un andamento cronico e non sono sostenute da microorganismi batterici, riconoscendo una causa diversa. Alcuni fattori di ordine generale (abitudini di vita, abuso di alcolici, birra e cibi piccanti, attività sessuale sregolata) o locali come i microtraumi perineali (ciclismo, equitazione, lunghi viaggi in auto o in moto, coitus reservatus o interruptus) possono contribuire all’insorgenza ed al mantenimento della infiammazione della prostata.
L’approccio diagnostico e terapeutico a queste forme non è sempre agevole, peraltro adeguate terapie antinfiammatorie ed antimicrobiche associate a norme igienico-comportamentali conducono generalmente a guarigioni definitive.
L’urgenza urinaria è comunque il sintomo più fastidioso e stressante dell’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB). Essa infatti innesca una caccia frenetica per un bagno e porta a stress psico-fisico anche l’uomo più rilassato. Non parliamo poi della minzione notturna (Nicturia), che interrompe il sonno più volte! Alla sofferenza fisica si aggiunge quella mentale!
Se i sintomi dell’ipertrofia prostatica possono causare stress, è anche vero il contrario.
Lo stress dell’urgenza minzionale può infatti peggiorare i sintomi … per cui il soggetto che ne soffre si trova in una morsa, è come un cane che si morde la coda. In un primo momento, l’idea potrebbe sembrare inverosimile, ma è proprio così!
Naturalmente oggi grazie alla terapia farmacologica molti di questi sintomi vengono attenuati, ma alcuni consigli comportamentali non guastano.
Eccoli di seguito in questo decalogo:
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Ridurre l’assunzione di liquidi, in particolare dopo cena.
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La sera o prima di un viaggio o prima di un evento fate un pasto particolarmente asciutto.
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Limitare il consumo di alcol e caffeina, specie dopo metà pomeriggio, entrambi sono diuretici che aumentano il flusso di urina. Evitare cibi piccanti e soprattutto la birra ed il cioccolato che evocano congestione della pelvi.
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Evitare farmaci con proprietà anticolinergiche che indeboliscono contrazioni vescicali. Gli antistaminici sono i colpevoli più comuni. Chiedete sempre al vostro medico se i farmaci si prendono potrebbero essere la causa di un problema.
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Se state assumendo un diuretico chiedete al medico la possibilità di modificarne la dose o la sostituzione con un altro farmaco che funziona altrettanto bene.
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Non lasciate mai che la vostra vescica troppo piena … poi per svuotarla sarà più difficile.
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Non perdere la possibilità di usare il bagno, anche se la vescica non è avvertita soggettivamente piena . Fermatevi ad intervalli regolari durante viaggi in auto.
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Urinate prima di uscire da casa e in un nuovo posto cercate di sapere dove si trova il bagno prima del bisogno impellente.
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Richiedete posti corridoio sugli aerei, nei teatri, e in occasione di eventi sportivi.
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Assicurarsi che non vi siano ostacoli tra il letto e il bagno. Tenere luci tenui accese di notte in modo da non inciampare o cadere quando si arriva al bagno. Evitate luci troppo forti e altri stimoli che possono attivare il sistema nervoso e rendere più difficile riaddormentarsi.
Infine, per evitare che vostra moglie si arrabbi abbiate l’attenzione di fare la pipì stando seduti sulla tazza, eviterete così di schizzarla fuori … è veramente un’imbarazzante problema di mira.