L’importanza del controllo della pressione arteriosa sistolica per prevenire l’ictus

Un aumento della pressione arteriosa sistolica media cumulativa è associato a un maggiore rischio di ictus, con differenze significative tra i vari gruppi etnici. È questa la conclusione di uno studio appena pubblicato su JAMA Network Open, che sottolinea l’importanza di un controllo continuo e rigoroso della pressione arteriosa per prevenire l’insorgenza dell’ictus, una delle principali cause di mortalità e disabilità nel mondo.

Lo studio, coordinato da Kimson E. Johnson, dell’Università del Michigan, ha analizzato i dati di 38.167 partecipanti provenienti da sei coorti longitudinali negli Stati Uniti, con un follow-up mediano di 21,6 anni. L’obiettivo principale era esaminare l’associazione tra la pressione arteriosa sistolica media cumulativa e il primo ictus incidente, distinguendo tra tre principali tipi di ictus: ischemico (IS), emorragico intracerebrale (ICH) e subaracnoideo (SAH).
I risultati hanno mostrato che un incremento di 10 mmHg nella pressione arteriosa sistolica media cumulativa è associato a un aumento del rischio di ictus ischemico e ictus emorragico intracerebrale, ma non di ictus subaracnoideo. In particolare, il rischio di ictus ischemico aumenta del 20% e quello di ictus emorragico intracerebrale del 31% per ogni incremento di 10 mmHg nella pressione arteriosa sistolica. Nonostante le differenze nei rischi assoluti tra i gruppi etnici, lo studio non ha trovato prove consistenti che l’etnia modificasse l’associazione tra la pressione arteriosa sistolica cumulativa e il primo ictus incidente. Questo suggerisce che il controllo della pressione arteriosa dovrebbe essere una priorità per la prevenzione dell’ictus indipendentemente dall’origine etnica.

JAMA Network Open 2024. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2024.8502
http://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2024.8502