INCONTRARSI IN UN’ EMOZIONE DI UN DESIDERIO ATTESO 2*Parte

Trastevere la magia d'un mondo dove tutto sembra essersi fermato.., il silenzio e i profumi del pecorino romano, l'odore di carne alla brace e dei suppli' e la fragranza dolce dei dolci romani.. nelle viuzze un atmosfera surreale.. dimenticati il caos romano e.. ti immergi in un mondo fatto di pace: dai signori romani che giocano a carte... sembra di essere in un mondo di altri tempi.. chiudi gli occhi e nel silenzio ti ritrovi sul ponte dell'isola tiberina..

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IL DESIDERIO E L’OSSESSIONE DEL DESIDERIO

Nell’uomo come nell’animale la genesi del desiderio è nel piacere: un piacere esperito genera l’aspirazione a ricercarlo e a provarlo nuovamente; nel soggetto normale l’equazione desiderio = piacere è regolata dall’istinto (fame, sete, sessualità, sonno, gioco) che ha lo scopo di mantenere un equilibrio psicofisico e migliorare l’adattamento ambientale.

Secondo l’accezione comune il desiderio viene considerato ‘un’aspirazione a soddisfare una necessità o un piacere’. In psichiatria, tuttavia, quando ci si accinge a descrivere il desiderio, o un’alterazione di ciò che con esso intendiamo, la prospettiva va cambiata, ampliando il significato della parola desiderio, che si arricchisce di sfaccettature e di nuove connotazioni. Infatti si possono ritrovare patologie in cui si assiste a un’alterazione del desiderio inteso nel suo significato più noto e condiviso, come la depressione, in cui vengono perse la naturale pulsione di vita, la cura verso gli affetti e i normali interessi, o come l’episodio maniacale in cui il desiderio è spinto all’eccesso. Ma un’alterazione del desiderio può essere ritrovata anche in altre patologie psichiatriche, a patto di ampliare il normale concetto di desiderio, non considerando solo la sua assenza o eccessiva presenza, ma anche come esso viene vissuto dal soggetto. Nei disturbi del controllo degli impulsi il desiderio, per esempio, è pervasivo, ineluttabile, improrogabile e coercitivo; non è più la sola ricerca della soddisfazione di una necessità o di un piacere, ma diventa esso stesso una necessità,diviene urgenza di compiere un’azione per allentare la morsa dell’ansia che attanaglia il paziente, che avverte l’impossibilità di porre un freno a questo bisogno.

Il contenuto del desiderio è un altro punto di vista che va considerato: se è vero che alla base della nostra unicità vi sono aspirazioni diverse e assolutamente personali, è anche vero che alcune di esse possono essere rischiose e portare il soggetto dalla normalità alla patologia. Così accade nell’anoressia mentale, in cui l’eccessivo rigore nell’inseguire il desiderio della magrezza può letteralmente consumare chi ne è affetto; allo stesso modo ciò può,accadere nei disturbi di personalità borderline o istrionico, in cui vi è un disperato desiderio di essere al centro dell’attenzione a qualunque costo, anche a discapito del proprio ruolo nella società e della propria salute fisica.

Il desiderio ha poi delle connotazioni dimensionali, ovvero quanto un soggetto riesce a resistervi. Nel disturbo ossessivocompulsivo si ritrova una perdita del controllo sulle compulsioni e le ossessioni, poiché queste vanno necessariamente esperite, onde evitare un aumento dell’ansia che il soggetto non potrebbe sopportare.

Al contrario, è possibile che si manifesti anche un eccesso di controllo sulle proprie azioni e sulle pulsioni naturali verso un piacere: quello del cibo, per esempio, che nell’anoressia è azzerato, schiacciato, annullato per soddisfare un altro desiderio, quello della perfezione corporea, con una visione della propria corporeità alterata, distorta, ai limiti del delirio di avere una imperfezione incurabile. Tuttavia, occorre ricordare come nei disturbi della condotta alimentare vi siano invece degli episodi di abbuffate compulsive che sono di difficile controllo da parte del paziente.

( Lebenswelt, 4.1 (2014) ALFREDO CARLO ALTAMURA, BERNARDO DELL’OSSO,BEATRICE BENATTI(Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena)

Aspetti neurobiologici

Nel cervello la via che presiede al sistema della gratificazione è una via comune costituita da:

– neuroni mesolimbici e neostriatali dopaminergici;

– Nucleus Accumbens (considerato il centro del piacere).

La via mesolimbica origina dall’area ventrale tegmentale e raggiunge il Nucleus Accumbens, giocando un ruolo nella percezione delle emozioni e nella cognitività.

Il Nucleus Accumbens rappresenta il principale centro di integrazione del Dopamine Brain Reward System (DBRS) e la sede di reciproca modulazione di sistemi di trasmissione mediati da dopamina e serotonina. Esso può essere suddiviso in due sottoporzioni: il core, che rappresenta la porzione più ventrale, con connessioni dirette al pallido ventrale, e la porzione detta shell, ovvero quella più rostrale di un complesso sistema nucleare, estremamente conservata nell’evoluzione delle specie, con funzioni prettamente limbiche (integrazione delle emozioni e della motivazione) e di integrazione neurovegetativa con aree ipotalamiche. Nel Nucleus Accumbens si verifica un incremento di dopamina durante la fruizione delle gratificazioni a livello dello shell, il guscio che fa da contorno a questo nucleo. L’aspettativa della fruizione delle gratificazioni, invece, lo stato di urgenza e desiderio (il craving) che precede la fruizione di un oggetto piacevole, sono correlati con un incremento di dopamina a livello del core del Nucleus Accumbens. La dopamina può dunque essere considerata il neurotrasmettitore del wanting, del desiderio appunto, dell’attesa di un piacere che deve ancora essere colto2. La riduzione del tono funzionale del sistema serotoninergico nella depressione può indurre in via secondaria una riduzione del tono del sistema dopaminergico, annullando così il complesso sistema della gratificazione.

Queste modificazioni neurotrasmettitoriali sono state studiate anche nell’ambito del neuroimaging, sia dal punto di vista funzionale sia da quello strutturale.

Per quanto riguarda le modificazioni di tipo funzionale è stata utilizzata la PET (tomografia ad emissione di positroni) che ha mostrato, ad esempio, come nelle immagini di giocatori d’azzardo patologici durante una partita di blackjack con una posta in denaro progressivamente maggiore si registri un incremento nella captazione di 18F desossiglucosio a livello della corteccia visiva primaria, del giro del cingolo, del putamen e a livello prefrontale, risultati indicativi di un’aumentata attivazione metabolica di tipo limbico e sensitivo. Utilizzando la stessa metodica di neuroimaging è stato rilevato un incremento del metabolismo del glucosio a livello della corteccia orbitofrontale, del nucleo caudato, del talamo e della corteccia prefrontale nei pazienti con disturbo ossessi-vo-compulsivo rispetto ai controlli sani. Infine, mediante la PET, utilizzando il radio tracciante raclopride, è stata osservata,in soggetti con dipendenza da cocaina, una diminuzione dei recettori D2 e D3 per la dopamina, indicando così una riduzione del neurotrasmettitore stesso a livello striatale rispetto ai controlli sani5.

Dal punto di vista strutturale, la risonanza magnetica è stata utilizzata allo scopo di osservare le modificazioni presenti nei pazienti affetti da condizioni patologiche. In pazienti maschi al primo episodio di depressione maggiore è stato riscontrato che il volume ippocampale sinistro era decisamente inferiore a quello dei controlli sani. Inoltre, questi pazienti mostravano una significativa asimmetria fra il volume dell’ippocampo destro e quello del sinistro6. Questa metodica è stata utilizzata anche in recenti studi su pazienti bipolari, da cui risultano un’aumentata iperintensità e un’anormalità volumetrica a livello prefrontale-sottocorticale, oltre a una diminuzione degli oligodendrociti a livello della corteccia prefrontale7. Infine, la risonanza magnetica ha posto l’attenzione sulla diminuita attività della corteccia dorsolaterale prefrontale nei pazienti affetti da schizofrenia, in particolare in coloro che mostravano un’importante disorganizzazione cognitiva8.

È fondamentale ricordare che la maggior parte delle patologie correlate all’alterazione del desiderio mostra un’importante componente genetica, che è stata evidenziata attraverso studi sui familiari dei pazienti affetti, e in particolare mediante studi su gemelli omozigoti ed eterozigoti. Questo riscontro è presente nell’ambito dei disturbi dell’umore, in cui i parenti di primo grado di pazienti con disturbo depressivo maggiore avrebbero un rischio doppio o triplo di sviluppare la stessa patologia e un rischio circa doppio di sviluppare un disturbo bipolare9. Nei parenti di primo grado di pazienti con disturbo bipolare vi sarebbe invece un rischio aumentato di 5-10 volte di sviluppare il medesimo disturbo.

I gemelli monozigoti hanno un tasso di concordanza maggiore rispetto agli eterozigoti sia per il disturbo depressivo maggiore (54% vs 10-24%) sia per i disturbi bipolari (79% vs 19%). Anche nei disturbi d’ansia sono presenti componenti genetiche, come dimostrato nel disturbo ossessivo-compulsivo che ha una prevalenza cinque volte maggiore nei familiari di primo grado. La categoria dei disturbi del controllo degli impulsi è associata anch’essa a una predisposizione genetica e va sottolineato come questi soggetti mostrino spesso una comorbidità con altri disturbi psichici, in particolare inerenti alle sfere del comportamento d’abuso e dei disturbi di personalità.

(1 R.M. Carter – J.J. Macinnes – S.A. Huettel – R.A. Adcock, Activation in the VTA and NucleusAccumbens increases in anticipation of both gains and losses, «Frontiers in BehavioralNeuroscience» 3 (2009), p. 21.

2 G. Di Chiara – V. Bassareo, Reward system and addiction: what dopamine does anddoesn’t do, «Current Opinion in Pharmacology» 7 (2007), 1, pp. 69-76; M.N. Potenza, Review.

The neurobiology of pathological gambling and drug addiction: an overview and new findings, «Philosophical Transactions of the Royal Society of Biological Sciences» 363

(2008), 1507, pp. 3181-3189; M.M. Verheij – A.R. Cools, Twenty years of dopamine research: individual differences in the response of accumbal dopamine to environmental and pharmacological challenges, «European Journal of Pharmacology» 584 (2008), 2-3, pp. 228-244.

3 P. Petrovic – B. Pleger – B. Seymour – S. Klöppel – B. De Martino – H. Critchley – R.J. Dolan, Blocking central opiate function modulates hedonic impact and anterior cingulate response to rewards and losses, «Journal of Neuroscience» 28 (2008), 42, pp. 10509-10516.)

Dott.ssa Florio Paola, nata a Roma il 22settembre 1988, iscritta all'ordine dei Farmacisti di Reggio Calabria n° 1768 il 18-01-2012. Socia dell' Agifar di Reggio Calabria, Futurpharma e ANPIF. Laureata iL 20-luglio 2011 con Laurea specialistica a ciclo unico in FARMACIA, con voto 103/110 presso l' Università degli studi di Messina, con la tesi compilativa in Farmacognosia, dal titolo:” Farmaci antiprotozoari di origine naturale. Abilitazione conseguita: presso Università degli studi di Messina il 19-12-2011 CORSO/MASTER FREQUENTATI -CORSO DI PERFEZIONAMENTO in: “Controllo di qualità, formulazioni galeniche e legislazione comunitaria di piante medicinali e loro derivati”. Presso facoltà di Farmacia, Messina, - (Articolo Pubblicato dall' Università di Messina, Presso dipartimento di Tossicologica; Facoltà di Farmacia TCH-015 Evaluation of Chemical and Physical Stability of Sodium Dichloroacetate, an Orphan Drug For Rare Metabolic Diseases, V. Cascione, A. Tomaino, P.Florio; et al., Eur j. Hosp Pharm, 2013 20:A 74 -)10° corso di perfezionamento vaccini e strategie di vaccinazione - PARTECIPAZIONE al corso Epidemiologia e prevenzione e promozione della salute con acquisizione di nozioni tecnico professionali - corso in progetti di cura e di vita nella comunità il budget di salute - partecipazione al corso scilla vene, gestione della malattia venosa cronica e della patologia linfatica nella medicina del territorio - partecipazione alla campagna vaccinale Covid-19 la somministrazione in sicurezza del vaccino anti Sars cov-2 - corso campagna vaccinale antiinfluenzale focus di approfondimento per la somministrazione in sicurezza del vaccino antiinfluenzale nelle farmacie - corso gestione del paziente con dolore -corso in progetti di cura e di vita nella comunità: il budget di salute -corso in radioprotezione nelle professioni sanitarie -corso in omeopatia e oculorinite allergica -certificato in deficit energetico nello sportivo -corso in infezioni e globalizzazione -attestato operatore pbls pediatrico -corso : la figura professionale del farmacista in un contesto di prevenzione ed educazione saniaria alla popolazione - Attualmente collaboratrice presso la Farmacia Laganà dott.ssa Maria Assunta, Melicuccà,Rc

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