SCOLIOSI: conoscerla e saperla riconoscere

Prima di iniziare a parlare di scoliosi o atteggiamento scoliotico, dobbiamo saper distinguere le due macro categorie di cui ognuna prende parte.

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Prima di iniziare a parlare di scoliosi o atteggiamento scoliotico, dobbiamo saper distinguere le due macro categorie di cui ognuna prende parte.

Paramorfismo: con il termine paramorfismo si intende un’alterazione della colonna vertebrale su base funzionale senza alterazioni organico-strutturali più tecnicamente una esagerazione delle varianti anatomo-funzionali ortomorfiche.

In parole povere, il paramorfismo risulta essere un’alterazione muscolare, facilmente risolvibile.

Dismorfismo: con il termine dismorfismo si intende un’alterazione scheletrica, determinata da modificazioni strutturali scheletriche su base congenita o acquisita di difficile o impossibile risoluzione con terapie incruente.

 

Cos’è la scoliosi?

La scoliosi è una deformazione antero-posteriore in lordosi, generata da un movimento di torsione (R. Perdriolle 1988).

La scoliosi è una curva che si sviluppa nello spazio.

È dovuta ad un movimento di torsione generalizzato su tutto il rachide.

Questo movimento è generato da una perturbazione localizzata che provoca una rottura dell’equilibrio del rachide.

Il movimento di torsione crea un dorso cavo e lo fa sembrare una deformazione laterale.

In un secondo momento, questo dorso cavo sarà proiettato posteriormente a seconda dell’aggravamento della curva, creando una cifosi paradossa “decifosi”).

Molto più semplicemente la scoliosi risulta essere una rotazione della colonna vertebrale e non un’inclinazione come risulta essere risaputo.

Questo sta a dire che “non” tutti quei soggetti con un’inclinazione laterale (una spalla più bassa dell’altra) o con una radiografia che evince una curvatura della colonna vertebrale abbiamo una scoliosi!

Per diagnosticare una scoliosi gli steps sono molteplici ed effettuati esclusivamente dal “MEDICO SPECIALISTA” in questo caso, ci si rivolge alla figura dell’Ortopedico Pediatrico.

Lo specialista effettua inizialmente una valutazione biomeccanica e funzionale, facendo flettere anteriormente il soggetto.

In flessione anteriore, valuterà le eventuali alterazioni degli emi-toraci o degli emi-lombi.

Se si evincerà un’alterazione (protuberanza) a livello del torace, prenderà il nome di gibbo, mentre per la zona lombare prenderà il nome di salienza.

Come si può osservare nelle immagini sottostanti:

  • Nell’atteggiamento scoliotico (fig.1), il soggetto in ortostasi (stazione eretta) presenta una curvatura scoliotica, mentre in flessione anteriore il rachide risulta perfettamente diritto e rettilineo. Questo risulta essere indice di falsa scoliosi o meglio atteggiamento scoliotico.

  • Nella scoliosi idiopatica (fig.2), il soggetto presenta in ortostasi una curvatura della colonna vertebrale.

Questa curvatura tende a progredire o regredire in base ai soggetti.

La sua progressione termina nella fase di RISSER 5, ovvero ad    ossificazione terminata che nei maschietti termina intorno al 18 anno di età circa e nelle femminucce circa 3 anni dopo il menarca (prima mestruazione).

Inoltre possiamo trovare diversi tipi di scoliosi dal tipo di forma e dalla sua eziologia.

Varie eziologie delle scoliosi:

  • Idiopatica (cause non note);

  • Neurologica (patologie neurologiche);

  • Acquis

  • ita (fratture o traumi di varia natura)

  • Congenita (ereditata per via genetica)

Tipi di curvature scoliotiche:

  • Toracica;

  • Lombare;

  • Dorso – lombare;

  • Combinata;

Classificazione delle scoliosi secondo PIVETTA

Classificazione delle scoliosi secondo COBB

 

TRATTAMENTO DELLE SCOLIOSI

 

Il trattamento delle scoliosi meno gravi è di pertinenza chinesiterapica che prevedrà lo svolgimento di accurati esercizi volti al miglioramento della curva.

In questo caso parliamo di scoliosi <20° Cobb.

Nelle scoliosi >20° e <40° Cobb, il trattamento prevede l’ausilio di corsetti ortopedici
e cinesiterapia in corsetto.

Nelle scoliosi >40° il trattamento molto spesso risulta chirurgico.

N.B. I valori sopra riportati sono aleatori, ovvero per stabilire il giusto percorso terapeutico, andranno valutate tante variabili non specificate nell’articolo. Qualsiasi dubbio deve essere confermato da una figura medico specialistica.

 

Laurea in Scienze Motorie indirizzo bio-sanitario conseguita nel luglio del 2016 presso l’università degli studi G. D’Annunzio di Chieti (CH), discutendo la tesi sperimentale: il mal di schiena, obiettivi e limiti del trattamento con ginnastica compensativa. Nel Dicembre del 2021 ha conseguito il degree in Osteopathic Medicine (DO) presso l’ATSAI (Andrew Taylor Still Academy Italia) di Bari (BA), discutendo la tesi sperimentale: Flogosi prostatica: la simbiosi tra medicina classica e il trattamento Osteopatico. Relatore a congressi internazionali inerenti le deformità vertebrali e le patologie neuro-muscolo-scheletriche. Il Prof. Dott. Jean Pierre Hyspa nel settore diagnostica per immagini e patologie dell'apparato muscolo-scheletrico. Membro ordinario e relatore della René Perdriolle Academy per la ricerca e la lotta alle scoliosi. Membro ordinario e relatore della SIGM (società Italiana ginnastica medica). Vincitore del premio mio dottore come miglior Osteopata.

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