Dormire tardi e male peggiora il controllo della glicemia nelle persone sane

«Dieta, esercizio fisico e sonno sono componenti fondamentali di uno stile di vita sano; tuttavia, il ruolo svolto dal sonno nell'influenzare il controllo della glicemia è stato finora oggetto di pochi studi»

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Secondo uno studio pubblicato su Diabetologia, e diretto da Neli Tsereteli, del Lund University Diabetes Centre di Malmö, Svezia, andare a dormire tardi e avere una scarsa qualità del sonno sono fattori associati a livelli di glucosio nel sangue più elevati e a un peggiore controllo della glicemia dopo i pasti. «Dieta, esercizio fisico e sonno sono componenti fondamentali di uno stile di vita sano; tuttavia, il ruolo svolto dal sonno nell’influenzare il controllo della glicemia è stato finora oggetto di pochi studi» spiegano gli autori.

I ricercatori hanno esaminato se le fluttuazioni notturne della durata, dell’efficienza o dei tempi del sonno influenzassero la risposta glicemica postprandiale alla colazione del giorno successivo in un gruppo di studio di 953 adulti sani provenienti dal Regno Unito e dagli Stati Uniti. Lo studio ha rilevato che, sebbene non vi fosse un’associazione statisticamente significativa tra la durata del periodo di sonno e la risposta glicemica postprandiale, vi era un’interazione significativa quando si considerava anche il contenuto nutrizionale del pasto della colazione. Periodi di sonno più lunghi sono stati associati infatti a una glicemia più bassa dopo colazioni ad alto contenuto di carboidrati e grassi, indicando un migliore controllo della glicemia. Inoltre, i ricercatori hanno osservato che se un individuo dormiva più a lungo, di quanto normalmente avrebbe fatto, si evidenziava una riduzione della glicemia postprandiale dopo una colazione ricca di carboidrati o ricca di grassi il giorno successivo. Gli autori hanno anche trovato un legame significativo tra l’efficienza del sonno (rapporto tra il tempo passato a dormire e la durata totale del periodo del sonno) e il controllo glicemico, che era indipendente dalla composizione nutrizionale della colazione del giorno successivo. I partecipanti con una maggiore efficienza del sonno avevano in media maggiori probabilità di avere una glicemia postprandiale più bassa rispetto a quelli con una bassa efficienza del sonno.
E a conferma di questa situazione, quando un partecipante dormiva in modo più efficiente di quanto facesse abitualmente, anche la glicemia postprandiale tendeva ad essere più bassa del solito. La tempistica del sonno ha avuto un effetto significativo, e un punto medio del sonno più tardivo è stato associato a un aumento della glicemia. Questo effetto è stato causato principalmente dai cambiamenti nell’inizio del sonno, cioè dall’addormentarsi più tardi, piuttosto che dalle differenze nell’offset del sonno (risvegli più tardi), con un impatto negativo sul controllo glicemico.

Diabetologia 2021. Doi: 10.1007/s00125-021-05608-y
https://doi.org/10.1007/s00125-021-05608-y

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