Autunno….ecco il tempo delle mele

Nel corso dei secoli la mela ha perso la sua accezione negativa, grazie a Eva, al serpente e alla mela, passando da simbolo di tentazione e peccato ad emblema di amore e fertilità, ma principalmente la mela è un concentrato di salute

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Primi acquazzoni, cala la temperatura iniziano le sagre dei prodotti stagionali e la mela la fa da padrona sulle nostre tavole.

La mela, in generale, non ha stagionalità, ma il suo periodo è dopo settembre, verso l’autunno, nel quale troviamo anche delle colture interessanti di mele biologiche usate per lo sviluppo del territorio, fedeli alle antiche varietà locali che crescono sugli alberi piantati e recuperati dove fino a qualche tempo fa c’erano terreni abbandonati, infatti la tipologia green le fa diventare protagoniste e il simbolo di questa nuova edizione esperienziale, che guarda allo sviluppo del territorio.

Itinerari green immersi nei boschi decorati del foliage autunnale, tra degustazioni, escursioni nella natura e in e-bike, esperienze a contatto con le api per grandi e piccoli, ecco dunque la raccolta delle mele.

Nel corso dei secoli la mela ha perso la sua accezione negativa, grazie a Eva, al serpente e alla mela, passando da simbolo di tentazione e peccato ad emblema di amore e fertilità, ma principalmente la mela è un concentrato di salute. Tutto nasce da un’ armonia di incontri, di profumi, di luoghi, di aria, di cielo, la mela è la protagonista assoluta della stagione autunnale ma già da settembre le possiamo trovare nella nostra “farmacia naturale” su un banco di frutta e verdura al mercato sotto casa.

La mela viene inserita in un’ottica che la vede simile a un farmaco, è un alimento che caratterizza differenti funzioni organiche in quanto, se assunto con ritmiticità, è fondamentale per la salute fisica e mentale dell’individuo.

Le mele, ricche di acqua e vitamine,  sali minerali, povere di grassi e ricche di fibre e anti-ossidanti sono adatte alle diete, al controllo del colesterolo, preziose nei problemi intestinali, nelle patologie renali, nelle patologie respiratorie, nelle anemie sideropeniche, nella cosmesi.

La mela contiene pectina che riduce la necessità di assumere zuccheri, tiene a bada i livelli di diabete e regola il colesterolo. Essendo ricca di fibre e vitamine, soprattutto se mangiata con la buccia, aumenta il senso di sazietà e riduce la fame nervosa. In cucina la mela si presta per numerose ricette, che siano dolci o salate ma come noto è soprattutto ingrediente essenziali di molti dessert. È possibile mangiarla cruda, cotta, con o senza la buccia l’importante che non sia trattata e che venga sempre eliminato il torso centrale che racchiude i semi che contengono cianuro.

MELA CHIODATA

In campo della salute naturale si tratta di un metodo piuttosto consolidato da secoli di esperienza. Il principio è semplicissimo: i chiodi di ferro conficcati nella polpa della mela, vengono degradati dagli acidi del frutto e assorbiti dalla polpa. In questo modo il minerale verrebbe reso disponibile mangiando la mela o bevendo il suo succo.

Preparazione utilizzata dalla tradizione popolare nei casi di carenza marziale, risulta efficace in tutte le anemie sideropeniche, in quanto l’acido malico della mela trasforma il ferro inorganico del chiodo in ferro
organico, rendendolo così assorbibile, senza provocare tutti i ben noti effetti collaterali secondari all’impiego del ferro farmacologico.

Il rischio di contaminazione del chiodo, temuto da qualche paziente, è
in realtà inesistente, poiché l’acido malico della mela ha un azione di inibizione sullo sviluppo della flora batterica. Oltre che nelle anemie sideropeniche, la mela chiodata è un rimedio efficace nei primi mesi di
gravidanza, in allattamento e in tutti i casi di sideropenia senza ferritinemia al di sopra dei valori normali.

PREPARAZIONE

Un chiodo di ferro va lavato accuratamente con sapone di Marsiglia, va conficcato in una mela per 24 ore. La mattina a digiuno la mela potrà essere consumata intera o solo la parte che si presenta più scura, perché
ossidata. Il chiodo, senza più lavarlo, verrà conficcato ogni giorno in una nuova mela, per tutta la durata della terapia. Fra l’altro considerando che il ferro a livello intestinale ha bisogno di vitamina C per essere assorbito, grazie alla mela è reso facilmente assimilabile.

 

Naturopata docente ed esperta di Bioterapeuta NUTRIZIONALE® Iscritta al registro F.A.C. (Federazione delle Associazioni Certificate) pos.N 96 Professionista certificato ACCREDIA Conforme alla normativa tecnica UNI, Legge 14 gennaio 2013, n. 4 Patrizia Pellegrini è esperta in Riflessologia Plantare, Iridologia e Floriterapia. La sua formazione Naturopatica è stata acquisita presso la New Port University Italian Branch di Roma. Master in bioterapia Nutrizionale ®️ Applicata. Master in Nutrigenomica e DNA degli alimenti. Docente di Antropologia presso l'Ateneo Salesiano di Roma nel corso di studi di Naturopata - Vix Sanatrix Naturae Roma. Iscritta alla F.A.C. e Past Presidente dell'Associazione Tone, "Tree of Natural Energy", con la quale organizza seminari informativi "Prevenire è meglio che Curare" su tutto il territorio nazionale. Socia della Fidapa Sez di Roma e della Casa Internazionale Delle Donne in Roma. Nata ad Ancona e vissuta a Manziana, professionalmente presente nelle principali città italiane collabora con studi medici e centri benessere. E' co-autrice di un libro sulla Costituzione Iridologica, collabora e scrive con diversi giornali nazionali, con la testata online Napoliflash24 , presenza costante in tv calabresi con rubriche naturopatiche bioterapeutiche nutrizionali. Svolge la sua professione a Milano, Roma, Manziana, Firenze, Roccella Jonica, Napoli, Ottaviano(Na), Amantea, Campora San Giovanni, Reggio Calabria.

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