Problemi di fertilità: studi sugli effetti degli estratti del sedano

Apium graveolens, noto come sedano, è una pianta erbacea biennale che può avere un impatto sul tasso di fertilità. È ricco di sali minerali, vitamine A, C, E e molecole antiossidanti

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I problemi di fertilità e infertilità sono tra le questioni complesse della medicina. Gli sforzi per isolare farmaci candidati dalle piante medicinali per studi a livello molecolare, cellulare e clinico per chiarire i loro meccanismi d’azione sull’infertilità maschile sono quindi giustificati alla luce dell’attuale crisi della fertilità maschile. Questo cambio di paradigma si è reso necessario anche a causa dell’alto costo dei farmaci di sintesi per il trattamento di varie forme di deficit nella funzione dei testicoli, come l’alterazione delle prestazioni e del desiderio sessuale e la funzione e produzione subottimale degli spermatozoi insieme allo sviluppo delle cellule germinali. Inoltre, a causa dei molteplici segni clinici per l’infertilità maschile che potrebbero essere complessi, gli effetti farmacologici dei singoli estratti di piante medicinali potrebbero essere diversi se usati sotto forma di formulazioni. Per molte di queste piante medicinali, il meccanismo d’azione dei loro principi attivi e degli estratti grezzi è stato dimostrato sia in animali da laboratorio, sia in vitro, sia in studi umani, e comprende le loro proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, inducenti la spermatogenesi, afrodisiache, rilassanti della muscolatura liscia e androgeniche.

Il sedano può avere un impatto sul tasso di fertilità

Apium graveolens, comunemente noto come sedano, è una pianta erbacea biennale che può avere un impatto sul tasso di fertilità. Il suo inconfondibile aroma è dovuto alla molecola 5 alfa-androst-16-en-3 alfa-olo, un feromone che regola il comportamento sessuale nei mammiferi. È ricco di sali minerali, quali ferro, manganese e potassio, e le vitamine A, C, E e molecole antiossidanti. L’estratto acquoso di foglie di Apium graveolens ha aumentato il diametro dei tubuli seminiferi e il numero di spermatociti, spermatogoni e spermatozoidi e anche il peso dei testicoli. Importante è l’olio essenziale, presente in una percentuale variabile dal 2 al 3%, perché contiene molecole bioattive: monoterpeni tra i quali limonene e saliene, cumarine, furocumarine (apiumetina), ftalidi (seciunolide, sedanedolifi, cnidilide, e, soprattutto, 3-n-butilftalide, molecola alla quale è attribuito un ruolo anticolesterolico, flavonoidi e alcaloidi non ancora del tutto identificati. L’olio essenziale di sedano è stato anche segnalato per aumentare il peso del corpo dei testicoli, la motilità e la conta degli spermatozoi e l’espressione dell’RNA messaggero dell’enzima CYP19 nei testicoli di ratto. Le foglie e i semi di Apium graveolens sono ricchi di sostanze fitochimiche e di fitoestrogeni che potrebbero essere responsabili degli effetti stimolanti sui livelli di testosterone e sulla spermatogenesi. Una revisione sistematica sugli studi condotti sul sedano e la riproduzione mette in luce punti degni di nota visti dai ricercatori durante diversi periodi di trattamento o a diverse dosi. Dei 16 studi esaminati, 13 studi hanno menzionato l’effetto positivo del sedano sulla fertilità, mentre tre studi hanno riportato gli effetti inibitori di questa pianta. Il sedano può avere effetti protettivi contro sostanze come il valproato di sodio, il glicole propilenico e il dietilftalato che causano danni alla struttura testicolare e alla spermatogenesi. Poiché ci sono composti come l’apigenina, il sedano potrebbe indurre effetti inibitori sulla fertilità in caso di uso cronico o di alta concentrazione, pertanto, le dosi utilizzate e il tempo di trattamento durante l’uso della pianta devono essere accuratamente studiati. Concludendo, diversi elementi chimici attivi isolati dalle piante sono noti per avere effetti target sul testicolo, ma gli sforzi sono limitati nella loro applicazione a livello clinico.

Fonti

Farmacista 33

Abarikwu SO, Onuah CL, Singh SK. Plants in the management of male infertility. Andrologia. 2020 Apr;52(3): e13509.
Kooti W, et al. The effect of celery (Apium graveolens L.) on fertility: A systematic review. J Complement Integr Med. 2017 Oct 6;15(2).

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