Benessere cognitivo, supporto dal Kava-Kava ma uso va controllato

Il Kava-Kava è una bevanda antichissima che porta lo stesso nome della pianta da cui si produce. Viene utilizzata come un’erba medica, come un rilassante e un aiuto naturale alla socializzazione

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Il Kava-Kava o la Kava-Kava (o Yaqona o Sakau o Kawa Kawa) è una bevanda antichissima che porta lo stesso nome della pianta da cui si produce: Piper methysticum, usata nelle popolazioni del Pacifico occidentale. Si pensa che la pianta sia originaria della Melanesia, nonostante sia da molto tempo radicata anche nelle isole della Polinesia. La parola in polinesiano significa “bibita amara”. Da almeno 3.000 anni la Kava è la «bevanda nazionale» della Polinesia e della Melanesia, dove riveste un importante ruolo culturale.

Uso sotto controllo per effetti collaterali acuti

La pianta fa parte della Piperaceae, la stessa famiglia del pepe nero, il suo principale principio attivo si chiama Kavaina e si trova concentrato nelle radici. Le radici essiccate vengono ridotte in polvere, indi venduta in sacchetti nei supermercati locali o spedita in tutto il mondo da ditte specializzate. La bevanda è ottenuta similmente alla preparazione del latte di mandorla: la radice triturata viene avvolta in un panno di cotone bianco, imbevuta ripetutamente in una terrina di acqua o latte. Viene considerata come una bevanda sacra e viene utilizzata come un’erba medica, come un rilassante e un aiuto naturale alla “socializzazione”. La Kava-kava, o Kava, se assunta a piccole dosi, produce una sensazione di benessere, acuisce le facoltà intellettive e rende sopportabile la fatica. Quando si assume a dosi medie compare l’effetto miorilassante e spasmolitico, predisponendo ad un sonno tranquillo e pacificatore, ricco di sogni piacevoli. Dosi alte inducono invece un sonno profondo. Gli effetti acuti che provoca quando viene bevuta sono inizialmente di anestesia a livello delle labbra, delle gengive e della lingua e poco dopo il rilassamento generale di tutti i distretti muscolari, ad eccezione dei muscoli respiratori. L’estratto della radice e del rizoma della Kava sono ricchi di kavalattoni, principalmente di Kavaina, diidrokavaina, metisticina, diidrometisticina, yangonina, le cui quantità possono variare in base al chemiotipo ed ai fattori ambientali. La kavaina si trova in quantità maggiore ed è più potente. Sono presenti inoltre amidi (acido 2-metossi cinnamico pirrolide, acido cinnamico pirrolide), calconi (flavokavaina A e B) e acidi liberi e aromatici (acido anisico, acido benzoico, acido capronico, acido idrossicinnamico e i loro derivati). Le foglie contengono lo 0.71% di piper-metisticina transiente (un alcaloide); questo composto si trova in bassa concentrazione nei gambi, ma non nelle radici.

Potenziale inibitorio sull’attività delle MAO-B

Un recentissimo studio ha valutato l’effetto dell’estratto di Kava sull’attività delle monoamino ossidasi (MAO) nel cervello di topi dopo 21 giorni di trattamento, nonché sul comportamento valutando l’effetto ansiolitico e nell’apparato locomotore. Il trattamento ex vivo ha mostrato un’inibizione dell’attività delle MAO-B causata dall’estratto di Kava nella corteccia cerebrale e nella regione contenente la substantia nigra. In vitro, ha inibito in modo reversibile l’attività delle MAO-B. L’estratto di Kava mostra effetti diversi sulle MAO-B a seconda della struttura cerebrale valutata. In conclusione, il presente studio ha dimostrato il potenziale dell’estratto di Kava come inibitore delle MAO-B ex vivo: la Kava agisce sul sistema monoaminergico nei topi, pertanto l’uso dell’estratto di Kava potrebbe essere promettente in patologie in cui le MAO-B rappresentano l’obiettivo farmacologico. Considerando le segnalazioni delle diverse azioni farmacologiche della Kava, il suo uso dovrebbe essere controllato. Allo stesso modo in cui l’estratto di Kava potrebbe essere utilizzato come agente farmacologico (principalmente come coadiuvante – inibitore MAO-B) per il trattamento di patologie come ansia, morbo di Parkinson, malattia di Huntington, malattia di Alzheimer e psicosi, potrebbe essere utilizzato anche come sostanza di abuso, poiché l’estratto di Kava può avere effetti psicoattivi, agendo sul sistema di ricompensa mesolimbico.

Fonti

Ex vivo and in vitro inhibitory potential of Kava extract on monoamine oxidase B activity in mice Krum, Bárbara Nunes, de Freitas, Catiuscia Molz and 3 more Open Access July 14, 202

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