Il consumo di cannabis nell’adolescenza può compromettere lo sviluppo neurologico

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L’uso di cannabis nella media e tarda adolescenza può alterare lo sviluppo neurologico, secondo quanto conclude di uno studio appena pubblicato su Jama Psychiatry e coordinato da Matthew Albaugh del Dipartimento di Psichiatria all’Università del Vermont. «Alcune ricerche svolte in precedenza suggeriscono che le modifiche indotte dagli endocannabinoidi potrebbero avere un’associazione significativa con lo sviluppo cerebrale dei mammiferi» spiega l’autore, sottolineando che il cervello degli adolescenti, particolarmente sensibile agli endocannabinoidi, può sviluppare alterazioni dello sviluppo neurologico e comportamentale.

Per approfondire l’argomento i ricercatori hanno valutato le potenziali associazioni tra lo spessore corticale cerebrale valutato con la risonanza magnetica (RM) e l’uso di cannabis in un campione longitudinale di 799 adolescenti (56,3% femmine; età media, 14,4 anni al basale e 19 anni al follow-up) arruolati nello studio di coorte IMAGEN svolto in otto siti europei. Tutti i partecipanti arruolati erano naive alla cannabis al basale dello studio e avevano dati comportamentali e di neuroimaging disponibili al basale e al follow-up di 5 anni. L’uso di cannabis è stato stimato all’inizio del follow-up e al termine dei successivi 5 anni con il progetto European School Survey on Alcohol and Other Drugs. Sono state valutate 1.598 immagini RM e al follow-up quinquennale l’analisi longitudinale ha rivelato un assottigliamento corticale correlato all’età e all’uso di cannabis in modo dose-dipendente, tale che un maggiore uso risultava correlato a un maggiore assottigliamento della corteccia prefrontale sinistra e destra. «Questi risultati suggeriscono che l’uso di cannabis durante la media e tarda adolescenza si associa a uno sviluppo neurologico alterato correlato all’età, in particolare nelle cortecce frontali ricche di recettori per il cannabinoide» concludono gli autori.

JAMA Psychiatry 2021. Doi: 10.1001/jamapsychiatry.2021.125
http://doi.org/10.1001/jamapsychiatry.2021.125

 

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