Diagnostica ossea senza raggi X, Fda approva uno strumento ecografico all’avanguardia

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Un’azienda biomedica italiana, Echolight, nata come spin-off del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Lecce e divenuta in soli 10 anni azienda leader internazionale nella diagnostica ossea, presente in oltre 40 Paesi nel mondo, ha annunciato l’apertura di una filiale nella città di Seattle. Un nuovo importante traguardo per la giovane realtà leccese che fa seguito all’approvazione, da parte della Food and drug administration (Fda), della commercializzazione dei suoi prodotti negli Usa. Tra questi, in particolare, un innovativo dispositivo (EchoS) con tecnologia proprietaria Rems in grado di rilevare, attraverso una semplice scansione ecografica, la densità dell’osso e analizzarne la qualità della microarchitettura a qualsiasi età, favorendo la prevenzione dell’insorgenza dell’osteoporosi. La caratterizzazione dell’osso su vertebre lombari e collo del femore viene effettuata dunque senza l’impiego di radiazioni, ma sfruttando i segnali nativi non-filtrati acquisiti durante l’esame.

La validazione clinica della soluzione è stata ottenuta attraverso studi su oltre 10.000 soggetti reclutati nei più importanti centri per la diagnosi dell’osteoporosi in Italia e in Europa e avvalendosi della guida di un comitato scientifico costituito da autorevoli opinion leader italiani e internazionali. Il dispositivo ha, inoltre, ottenuto tutte le certificazioni standard, il marchio Ce e le principali certificazioni nel mondo, compresa quella rilasciata dalla Fda. «Questo nuovo approccio alla prevenzione della salute ossea testimonia il nostro impegno nella ricerca in ingegneria biomedica per la progettazione e lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia, non invasive, al servizio dei pazienti e degli operatori medico-sanitari. Siamo inoltre sostenitori dell’importanza della collaborazione pubblico-privato quale volano per la ricerca e l’innovazione, il che ci ha portato a instaurare negli anni collaborazioni con importanti centri di ricerca, come per esempio il Cnr, l’Università di Siena, di Firenze, di Verona, l’Istituto Galeazzi di Milano, l’Esceo (European society for clinical and economic aspects of osteoporosis, osteoarthritis and musculoskeletal diseases) e Iof (International Osteoporosis Foundation) dedicate alla prevenzione delle frattura di fragilità, e tantissime altre realtà mondiali» dichiara Sergio Casciaro, Ceo e founder di Echolight. «Non ultimo, abbiamo sposato un nuovo concetto di monitoraggio della salute ossea – che include le fasi di prevenzione, diagnosi precoce e monitoraggio – consci del fatto che oggi, con il progressivo invecchiamento della popolazione, risulta ancora più importante agire d’anticipo e prevenire patologie croniche invalidanti». Questo sistema di fatto è l’unica alternativa esistente rispetto all’esame standard Moc, che è costoso, invasivo, comporta l’emissione di raggi X, necessita della presenza di un radiologo e di solito viene effettuato su pazienti con fratture conclamate. EchoS invece è una tecnologia innovativa, al contempo semplice e accessibile, che si pone come soluzione di prima linea per l’appropriatezza diagnostica della salute ossea in generale, non solo dell’osteoporosi, in quanto permette di intervenire con anticipo a vantaggio della qualità di vita del paziente, ma anche dei costi per il Servizio sanitario nazionale (Ssn): basti pensare che solo nel 2017 in Italia si sono registrate più di 560.000 fratture con un costo intorno ai 9,4 miliardi di euro l’Ssn ed entro il 2030 si stima un aumento della spesa annua per fratture da fragilità del 26%, per un costo totale che raggiungerà gli 11,9 miliardi di euro (Fonte: Dati Iof, ottobre 2018).
«Grazie al dispositivo che abbiamo sviluppato è possibile tenere costantemente monitorato il livello di fragilità dell’osso, intervenendo con comportamenti correttivi, se necessario, e stili di vita appropriati. Inoltre, lo strumento si contraddistingue per una grande versatilità d’uso in quanto non richiede un operatore certificato né una stanza schermata o elevati costi di manutenzione. Inoltre, può essere impiegato su un universo di pazienti ampliato – di qualsiasi età e condizione fisica – come, per esempio, le donne in gravidanza o i malati oncologici che non possono sottoporsi alla Moc per via dei raggi X» sottolinea Casciaro.

«È anche disponibile una versione portatile che consente la diagnosi al domicilio per i pazienti impossibilitati a muoversi, o impiegabile in ambulatorio o, ancora, in farmacia. In un periodo come quello attuale, dove le diagnosi di patologie diverse dal Covid-19 si sono estremamente ridotte, è importante avvalersi di strumenti in grado di favorire l’appropriatezza diagnostica» di una patologia spesso sottodiagnosticata e sottotrattata. Da sottolineare, infine, che Echolight si è aggiudicata di recente il premio “Open innovative Pmi 2020” nella categoria “Ricerca, innovazione e digitale”, ideato e organizzato da Grant Thornton, member firm italiana di Grant Thornton International Ltd in collaborazione con l’osservatorio italiano delle Pmi (piccole e medie imprese) innovative.

Fonte Doctor 33

 

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