Il plasma ricco di piastrine (PRP) migliora la funzione erettile. Gli studi proseguono

Ormai numerosi studi su animali postulano che le iniezioni di plasma ricco di piastrine (PRP) migliorano gli elementi chiave dei meccanismi fisiopatologici che portano alla disfunzione erettile (DE).

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Negli ultimi anni la disfunzione erettile sembra essere sempre più al centro dell’attenzione della ricerca scientifica. Le onde d’urto si sono ormai affermate come terapia di prima linea mentre sull’utilizzo della PRP, con interessanti finalità rigenerative, vi sono ancora dei lati oscuri. Lati oscuri che però sono sempre meno presenti come ci dimostra questo recentissimo lavoro pubblicato su PubMed che mi permetto di riassumere

Ormai numerosi studi su animali postulano che le iniezioni di plasma ricco di piastrine (PRP) migliorano gli elementi chiave dei meccanismi fisiopatologici che portano alla disfunzione erettile (DE).

Questo è il primo studio in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo per valutare l’efficacia e la sicurezza delle iniezioni di PRP in pazienti con DE lieve e moderata.

Sessanta pazienti sessualmente attivi con DE lieve e moderata sono stati assegnati in modo casuale a due sessioni, con una differenza di un mese, di iniezioni intracavernose da 10 mL di PRP (n = 30) o placebo (n = 30).

È stato utilizzato un sistema di separazione approvato dalla FDA. I pazienti sono stati valutati a 1, 3 e 6 mesi dopo il completamento del protocollo di trattamento.

È stata applicata un’analisi per protocollo. Tutti i partecipanti hanno rifiutato qualsiasi trattamento per la disfunzione erettile durante lo studio.

Risultati: A 6 mesi, un MCID è stato raggiunto da 20/29 (69%) pazienti nel gruppo PRP rispetto a 7/26 (27%) nel gruppo placebo. La differenza di rischio tra i due gruppi era del 42% (IC 95%: 18-66), P <0,001 e la differenza media tra i gruppi aggiustata al basale nel punteggio IIEF-EF era 3,9 punti (IC 95%: 1,8- 5.9). Allo stesso modo, è stata osservata anche una differenza statisticamente significativa del numero di partecipanti che hanno raggiunto un MCID e del punteggio IIEF-EF durante la valutazione di 1 e 3 mesi tra i due gruppi. Di conseguenza, i pazienti che hanno ricevuto PRP erano più soddisfatti del trattamento. Non sono stati osservati eventi avversi durante il periodo di studio.

La terapia iniettiva di PRP intracavernosa utilizzata come delineato in questo studio sembra essere un trattamento a breve termine sicuro ed efficace per la gestione della DE da lieve a moderata.

Le iniezioni intracavernose di PRP possono essere un’aggiunta promettente all’armamentario dell’urologo per la gestione della DE.

 

Premiato quale miglior andrologo d'Italia ai Top doctors Award 2022. Laurea in “Medicina e Chirurgia" conseguita nel luglio 1991 con votazione di 110/110 e lode presso l’Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”, discutendo la tesi sperimentale: ”Chemioterapia endocavitaria con epidoxorubicina e interferone per via sistemica nella profilassi dei tumori superficiali della vescica”. Nel novembre 1996 ha conseguito la specializzazione in Urologia con votazione di 70/70 e lode presso il Dipartimento di Urologia “U. Bracci” del Policlinico “Umberto I” di Roma discutendo la tesi sperimentale: ”L’ecografia trans rettale, il PSA ed il PSAD. Tre metodiche a confronto nella diagnostica del carcinoma della prostata”. Nel 2014 conseguimento di Master di II livello in Andrologia ,implantologia e chirurgia protesica. Nel 2016 conseguimento Master di secondo livello in Seminologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana. Dal 2018 revisore delle riviste scientifiche Central European Journal of Urology , Hormone and Metabolic Research Journal. Dal 2018 libero docente presso l’Università Federiciana di Cosenza. Nel 2014 vincitore del Doctoralia Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia , nel 2018 Vincitore del Mio Dottore Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia.

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