Vitiligine, Aloe vera in gel modera effetti collaterali della fototerapia

L’Aloe vera è una pianta tropicale ricca di un succo dalla densità di un gel. Studi recenti ne hanno analizzato l’efficacia contro gli effetti collaterali della fototerapia nei pazienti con vitiligine

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Aloe deriva dalla parola araba alloeh che significa “sostanza amara e brillante”, in ragione delle sue caratteristiche. La ricca composizione chimica della pianta dipende da un gran numero di fattori: il tipo e le condizioni di coltivazione, il tempo di raccolta, il clima, la posizione delle foglie sullo stelo, le specie e il metodo utilizzato per la raccolta delle foglie. Il momento ottimale per raccogliere le foglie è dopo tre anni di crescita, perché ha un alto contenuto di polisaccaridi (6,55 g / kg) e di flavonoidi (4,70 g / kg). L’Aloe vera Linne o aloe barbadensis Miller appartiene alla famiglia delle Liliaceae, il genere comprende 400 specie; è una pianta tropicale ricca di un succo dalla densità di un gel che cresce facilmente nei climi caldi e secchi e che è ampiamente diffusa in Asia, Africa e altre aree tropicali.

L’aloe e i suoi utilizzi terapeutici

I mucopolisaccaridi dell’aloe, una fibra solubile, posseggono un grande potenziale terapeutico; favoriscono la proliferazione dei fibroblasti stimolandone l’attività, migliorando la produzione di collagene e accelerando la guarigione delle ferite; protegge persino le pareti dello stomaco e del duodeno dall’effetto digestivo della pepsina. Ma l’aloe è anche ricca di fenoli come catechine, quercetina, quercitrina, rutina e acido sinapico, da cui si evince un notevole effetto antiossidante e antinfiammatorio. Si tratta di una pianta che è utile nelle ustioni, nella pelle secca, quando vi è prurito e arrossamento, persino nel prurito cutaneo provocato da radioterapia, ma anche in patologie complesse come diabete e colite.

Vitiligine e fototerapia

La vitiligine è una malattia della pelle caratterizzata da depigmentazione acquisita causata dalla morte immuno-mediata dei melanociti. Il trattamento più comune è la fototerapia UVB a banda stretta che spesso è combinata con terapie topiche come il tacrolimus. Tuttavia, le risposte dei pazienti a questi trattamenti mostrano grandi variazioni; inoltre, gli effetti avversi includono eritema, iperplasia, edema, prurito, fotoinvecchiamento e in alcuni casi cancerogenesi. Di recente è stato pubblicato il primo lavoro sull’efficacia del gel di aloe nel mitigare gli effetti collaterali correlati alla fototerapia nei pazienti con vitiligine. 42 pazienti sottoposti a fototerapia UVB sono stati inclusi in questo studio a gruppi paralleli, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo. Dopo un periodo di washout di 2 settimane, è stato somministrato in modo casuale un gel contenente aloe vera o un placebo per un periodo di 8 settimane, applicato due volte al giorno con un follow-up di 8 settimane. I miglioramenti più importanti sono stati osservati nelle prime due settimane, ma sono continuati fino all’ottava settimana di trattamento. I valori misurati per tutti i fattori hanno mostrato la superiorità del gel di aloe vera rispetto al placebo nel mitigare gli effetti collaterali dopo le sessioni di fototerapia. Tuttavia, va evidenziato che la media dell’intensità della sensazione di bruciore è stata rilevante nel periodo successivo alle prime due settimane di trattamento. Nessun problema di sicurezza è stato registrato durante lo studio. Il gel di aloe vera può dunque essere considerato un trattamento alternativo efficace e sicuro per ridurre gli effetti collaterali legati alla fototerapia nei pazienti con vitiligine.

Fonti

Plant foods for human nutrition (Dordrecht, Netherlands), 74(3), 255-265.
Journal of Herbal Medicine, Volume 28, 2021, 100442.

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