Sintomi e segni neurologici post-Covid, ecco i casi in cui si sviluppano

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Un bambino su due colpito dalla sindrome pediatrica infiammatoria multisistemica temporaneamente associata al Sars-CoV-2 (PIMS-TS) presenta sintomi o segni neurologici all’ingresso in ospedale. Questi sintomi coinvolgono il sistema nervoso centrale e periferico e sembrano essere più frequenti nei casi gravi. Sono queste le conclusioni di uno studio presentato il 18 aprile al 73° meeting annuale dell’American Academy of Neurology svoltosi virtualmente dal 17 al 22 aprile 2021.

Gli autori, coordinati da Omar Abdel-Mannan dell’University College di Londra, hanno esaminato le cartelle cliniche dei bambini sotto i 18 anni ricoverati al Great Ormond Street Hospital di Londra tra il 4 aprile 2020 e il 1° settembre 2020, che soddisfacevano i criteri per PIMS-TS. Dei 46 casi identificati, età media di 10 anni, 24 avevano sintomi o segni neurologici mai sperimentati in precedenza. Ventiquattro lamentavano cefalea, in 14 è stata riscontrata un’encefalopatia, in 6 una disfonia o raucedine, altri 6 avevano allucinazioni e 5 atassia o alterazioni della coordinazione. Infine, in tre casi sono emersi disturbi del sistema nervoso periferico e un bambino ha avuto convulsioni. «I casi con sintomi neurologici avevano maggiori probabilità di essere avviati alla ventilazione non invasiva e di essere trattati con farmaci per stabilizzare la circolazione sanguigna rispetto ai coetanei senza sintomi neurologici, sebbene non vi fossero differenze tra i due gruppi in termini di dati demografici, marker infiammatori, gestione o prognosi a breve termine» scrivono gli autori, ipotizzando che la sindrome sia secondaria al rilascio di citochine in risposta al virus Sars-CoV-2, anche a causa di una significativa sovrapposizione clinica con forme genetiche e acquisite di un’altra condizione immuno-mediata nota come linfoistocitosi emofagocitica. E Abdel-Mannan conclude: «I bambini che sviluppano PIMS-TS dovrebbero essere valutati anche per i sintomi neurologici e gli esiti cognitivi a lungo termine. Servono ulteriori studi con casistiche più ampie per vedere come questa condizione si modifica nel tempo e se ci sono effetti neurocognitivi a lungo termine».

73rd AAN ANNUAL MEETING ABSTRACT
https://www.aan.com/conferences-community/annual-meeting/abstracts-and-awards/#subnav

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