Mucuna pruriens, una leguminosa tropicale dalle proprietà medicinali

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Mucuna pruriens è una leguminosa i cui baccelli sono sempre più rinomati non per il loro impiego nella cucina tradizionale, ma soprattutto per le sue proprietà medicinali. Il nome “pruriens” deriva dall’effetto irritante e pruriginoso che si presenta venendo a contatto con i peli che ricoprono i baccelli immaturi della pianta. Tale effetto è dovuto ad un alcaloide, la mucunaina, ma non è questa molecola che ne definisce gli effetti terapeutici. La droga della pianta sono i semi, in quanto ricchi di levodopa. Nelle zone Tropicali, dove la pianta è autoctona, i semi tostati sono usati come succedanei del caffè; alle nostre latitudini, invece, viene studiata per numerose patologie, dall’infertilità al Parkinson. Tali utilizzi si sono ipotizzati ed approfonditi sulla base degli utilizzi in medicina Ayurvedica. In questa medicina è utilizzata come afrodisiaca e per il trattamento del Parkinson; inoltre viene usato per disturbi quali nervosi e artriti, oltre che localmente per assorbire veleni. Infatti, si è osservato che la somministrazione di un estratto di Mucuna titolato in L-dopa è stato in grado di innalzare i livelli di testosterone, di dopamina, LH e adrenalina in pazienti infertili, aumentando contestualmente motilità e conta spermatozoaria.

Per allestimento in farmacia serve prescrizione del medico

Non essendo iscritta nella lista belfrit, benché si trovino molti integratori in e-commerce, per allestirla nel laboratorio della farmacia è necessaria una prescrizione del medico. Per le sue attività nei confronti del Parkinson, si è osservato che l’estratto propranolico di Mucuna aumenta la sopravvivenza di neuroni dopaminergici in vitro, con effetto neuropreotettivo. Gli effetti lasciano perplessi e richiamano alla necessità di ulteriori studi. Infatti, è noto come la levodopa, in grado di attraversare la barriera emato-encefalica, venga rapidamente decarbossilata in vivo da enzimi periferici. Tale azione è così imponente che solo l’1% della L-dopa somministrata riesce effettivamente ad arrivare a livello del Snc.

Infatti, attualmente, la levodopa è associata con sostanze quali benserazide o carbidopa che inibiscono la decarbossilasi periferica. Ma nell’estratto si sono trovati anche oligosaccaridi, ciclitoli, fenoli e inibitori di proteasi. E forse proprio tutto il pool di metaboliti che sembra essere il punto forte della Mucuna. Infatti, l’estratto propanolico studiato contiene effetti trascurabili di Levodopa e tuttavia l’effetto neuro protettivo si è manifestato. Questo suggerisce che tutto l’estratto di Mucuna sia in realtà superiore alla L-dopa di sintesi per il trattamento del parkinsonismo.
Se comparata con levodopoa e benserazide la Mucuna a bassa dose ha mostrato simile risposte motore con meno discinesie e effetti avversi, mentre dosi elevate di mucuna hanno indotto grandi miglioramenti a 90 e 180 minuti, una durata di effetto più lunga, con meno discinesia. Mp ad alte dosi ha prodotto meno effetti avversi di levodopa e benserazide o levodopa o da sola. Quindi, una dose singola di Mp incontra tutti i parametri di non-inferiorità e sicurezza rispetto al trattamento con levodopa e benserazide. Gli effetti clinici di un’alta dose di Mp sono simili alla levodopa da sola, alla stessa dose Ma con un migliore profilo di tollerabilità. Tuttavia, per un utilizzo sicuro nella pratica clinica siamo in attesa di più studi per avere un insieme di dati concorde e significativo.

Riferimenti bibliografici:

  • 2017 Aug 1; 89(5): 432-438. Doi: 10.1212/WNL.0000000000004175

  • Fertil Steril. 2009 Dec; 92(6): 1934-40. Doi: 10.1016/j.fertnstert.2008.09.045

  • Fertil Steril. 2008 Sep; 90(3): 627-35. Epub 2007 Nov 14

 

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