Oggi sempre più donne che lavorano, e con meno tempo da dedicare ai fornelli, risolvono il problema adottando nella loro quotidianità gli ortaggi freschi lavati, tagliati e, a volte, precotti.
Per renderli adatti al consumo immediato, commercializzati poi a caro prezzo in buste o vaschette, la verdura è raccolta e sottoposta a una prerefigerazione (con acqua o aria fredda), poi viene lavata e risciacquata con acqua clorata. Le parti danneggiate sono eliminate: l’insalata è mondata, mentre patate e carote sono sbucciate e tagliate prima di essere nuovamente risciacquate.
Il lavaggio è un passaggio fondamentale: serve per ridurre la carica microbica ed eliminare i residui di lavorazione. Il prodotto poi è sgocciolato e asciugato con cura: un’asciugatura troppo spinta danneggia il vegetale e ne riduce la qualità; residui di acqua, invece, consentono la moltiplicazione di microrganismi.
Le verdure precotte sono pastorizzate ad alte temperature per garantire buone condizioni igieniche. Tutti i prodotti sono confezionati in buste sigillate o in vaschette di plastica e devono essere conservati tra 0 e 4°C senza interrompere la catena del freddo per evitare che all’interno delle confezioni si possano sviluppare microbi.
Punti fondamentali
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I prodotti sono molto deperibili, pertanto devono essere conservati in frigorifero
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Al momento dell’acquisto controllare che siano in banchi refrigerati ed evitare sacchetti gonfi o con gocce di condensa all’interno
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La conservazione è garantita per 2 o 3 giorni, una volta aperta la confezione, consumare il contenuto in giornata
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I precotti vanno sempre riscaldati oppure lavare di nuovo l’insalata per abbattere la carica microbica